Il medico risponde per negligenza ed imprudenza quando omette di proporre il ricovero di un paziente, anche se il paziente è un suo collega che rifiuta il ricovero. È quanto affermato dalla Corte di Cassazione nell’ordinanza n. 200/2021.
IL CASO: un paziente agiva in giudizio nei confronti della struttura sanitaria i cui medici avevano omesso di diagnosticargli un ictus il giorno in cui si era presentato in Pronto Soccorso presentandone i sintomi. In primo grado il giudice aveva accertato e dichiarato la responsabilità della struttura sanitaria perché il paziente non era stato tenuto in osservazione né sottoposto a TAC. In grado di appello, la Corte territoriale aveva ritenuto che la diminuzione della gravità dei sintomi aveva impedito ai sanitari di diagnosticare la patologia. Veniva proposto ricorso per Cassazione.
LA DECISIONE: secondo gli Ermellini nel caso c’è stata “la consapevolezza dei sanitari, sotto il profilo della negligenza ed imprudenza, perché ….avendo gli stessi proposto il ricovero in conseguenza della sintomatologia in atto, che si erano resi conto o avevano quantomeno sospettato l’effettiva e ben più grave patologia“. Ciononostante non avevano insistito per il ricovero del paziente. La sussistenza della consapevolezza esclude la necessità della colpa grave. Le conclusioni del giudice dell’appello sono state il frutto di un accertamento del tutto generico e ipotetico che non può essere confermato.