I medici hanno l’obbligo di assistere sempre i pazienti, anche in caso di PROGNOSI INFAUSTA: anche i malati terminali devono essere adeguatamente assistiti, in quanto la loro dignità e qualità della vita va sempre ed in ogni caso tutelata.
Infatti, l’art. 39 del codice deontologico di riferimento, impone ai sanitari di assistere gli ammalati, anche se non ci sono speranze di miglioramento o guarigione ed anche se il loro stato di coscienza risulti compromesso.
Il medico che si trovi di fronte ad un paziente con prognosi infausta deve quindi proseguire nella terapia del dolore e cure cd. “palliative”, almeno fino a quando tali trattamenti sono ritenuti proporzionati alle condizioni del malato e sempre nel rispetto delle eventuali dichiarazioni rese anticipatamente dal medesimo nel testamento biologico.