La Corte di Cassazione, con la recente ordinanza n. 1403/2016, ha affermato il principio secondo il quale il ciclista DEVE TENERE UN COMPORTAMENTO PRUDENTE e, nel guadagnare la destra della carreggiata, deve assicurarsi di non tagliare la strada ai veicoli piu’ veloci in quanto dotati di motore.
Infatti, sebbene il codice della strada preveda espressamente la regola generale secondo cui i veicoli non a motore debbano viaggiare mantenendosi al margine destro della carreggiata, l’art. 143 comma 7 dello stesso codice consente a tutti i veicoli, in corrispondenza di un’intersezione, di impegnare la corsia più opportuna in relazione alla direzione che si deve prendere.
Il caso: un ciclista ed un motociclista erano fermi ad un semaforo; scattato il verde entrambi i veicoli svoltavano a sinistra ma il ciclista anticipava la partenza rispetto al conducente della moto posizionandosi inizialmente a sinistra della carreggiata e spostandosi dopo aver percorso pochi metri sulla destra, senza tenere conto del motociclista che sopraggiungeva, tagliandogli la strada.
Il comportamento tenuto dal ciclista immediatamente dopo il superamento del semaforo è censurabile in quanto questi, implicitamente, ha violato la generale regola di prudenza fissata dall’art. 140 c.d.s.: è ben vero che il ciclista, superato l’incrocio a seguito della svolta a sinistra, doveva riguadagnare la destra (per soddisfare l’obbligo, previsto dall’art. 143 comma 2, di marciare il più possibile vicino al margine destro della carreggiata), ma nel farlo doveva tenere un comportamento prudente, assicurandosi che nessuno sopraggiungesse alle sue spalle ed evitando di tagliare repentinamente la strada ai veicoli piu’ veloci in quanto dotati di motore che sopraggiungevano da tergo.