Il lavoratore che abbia subito un infortunio a causa di fatto illecito commesso dal datore di lavoro o da terzi, ha diritto di ottenere il risarcimento del cd. danno differenziale.
Il danno differenziale si calcola facendo appunto la differenza tra quanto il lavoratore deve ricevere a titolo di risarcimento danni dal datore di lavoro o da terzi e quanto già ottenuto dall’INAIL.
Spetta al lavoratore dimostrare di aver subito danni maggiori rispetto a quanto riconosciutogli dall’INAIL, a causa del fatto illecito.
Al lavoratore danneggiato, infatti, l’INAIL corrisponde un indennizzo che non sempre, però, ristora i danni effettivamente subiti dal lavoratore, in quanto riconosciuto per il solo fatto che si sia verificato l’infortunio.
A questo punto è bene chiarie la differenza tra indennizzo INAIL e danno differenziale:
. DANNO DIFFERENZIALE ha lo scopo risarcire il lavoratore di tutti i danni dal medesimo subiti a causa dell’ infortunio. In esso sono quindi ricomprese varie voci di danno: patrimoniale, biologico, morale, esistenziale.
In altre parole, il danno differenziale ricomprende il risarcimento del danno alla salute, alla capacità reddituale, per il peggioramento della qualità della vita del lavoratore e per il turbamento interiore che derivino dall’infortunio.
. INDENNIZZO INAIL ha finalità di carattere sociale: lo scopo è quello di garantire mezzi adeguati al lavoratore a seguito dell’infortunio o malattia e per questo può risultare non pienamente satisfattivo.
È previsto che l’INAIL possa agire in regresso nei confronti del datore di lavoro. Infatti l’articolo 11, comma 1, del d.p.r. n. 1124/1965, dispone infatti che l’INAIL deve corrispondere al lavoratore quanto dovuto “salvo il diritto di regresso per le somme pagate a titolo d’indennità e per le spese accessorie contro le persone civilmente responsabili…”