Nelle cause di risarcimento danni da caduta sulle scale condominiali, i giudici devono valutare in maniera molti rigorosa le prove fornite dal danneggiato. Non è sempre scontato, quindi, che si venga risarciti.
È quanto recentemente affermato dal Tribunale di Torre Annunziata con sentenza n. 1549/2022 in merito al caso di una condomina che agiva in giudizio nei confronti del Condominio, affermando di essere caduta mentre scendeva le scale a causa di una sostanza liquida sui gradini, trasparente, non visibile, non prevedibile e non segnalata.
Assumeva inoltre l’attrice di aver riportato, a causa della caduta, ingenti danni alla persona.
Il Condominio convenuto si costituiva nel giudizio, chiamando in causa la propria compagnia di Assicurazioni ed affermando che, in casi del genere, il Condominio ha uno scarso potere probatorio, non potendo provare per testimoni i fatti denunciati dal danneggiato, potendo limitarsi ad evidenziare eventuali incongruenze/contraddizioni nelle affermazioni di parte attrice
La domanda veniva rigettata in quanto erano emerse incongruenze tra la ricostruzione dei fatti ad opera del danneggiato e le prove documentali, nonché delle dichiarazioni testimoniali. Infatti:
- sul referto del Pronto Soccorso era riportato che la caduta era stata accidentale, senza colpa di terzo.
- Inoltre i testimoni, parenti della danneggiata, avevano dichiarato di averla soccorsa in quanto presenti sul luogo del sinistro, mentre invece la danneggiata aveva precedentemente dichiarato, nella denuncia di sinistro inviata all’Amministratore del Condominio, di essere stata soccorsa da altri condomini, che però non erano stati chiamati a testimoniare.
Ebbene, fermo restando che il Condominio, avendo il compito di vigilare su tutti gli ambienti condominiali ed eliminare tempestivamente situazioni di pericolo, rispondendo quale custode ex art. 2051 c.c., nel caso di specie sono emerse eccessive contraddizioni nei fatti che il danneggiato poneva a fondamento della domanda risarcitoria, pertanto il giudice ha rigettato la domanda ricordando il dovere di rigorosa valutazione delle prove.