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SCATOLA NERA IN AUTO

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I dati registrati dalla scatola nera costituiscono piena prova dell’incidente stradale.

Ad affermarlo, il Giudice di Pace di Palermo con sentenza n. 2611/2021.

Nei giudizi relativi ai sinistri stradali, le registrazioni dei dispositivi satellitari prevalgono sulle dichiarazioni dei testimoni, salvo che venga dimostrato il malfunzionamento della scatola nera.

IL CASO: il danneggiato a causa di un sinistro stradale  conveniva in giudizio la Compagnia assicurativa per ottenere il risarcimento, sostenendo che l’incidente era stato provocato da un autocarro il cui conducente non aveva rispettato il segnale di dare precedenza, urtando la propria autovettura.

La Compagnia convenuta si difendeva, contestando la dinamica sulla base dei dati registrati dal dispositivo satellitare montato sull’autovettura dell’attore. Dall’esame della scatola nera risultava che non era stato rilevato l’urto e, addirittura,  che il giorno dell’incidente l’autovettura in questione non era neanche  transitata nel luogo del sinistro, né in zone limitrofe.

LA DECISIONE: il Giudice di Pace ha rigettato la domanda attorea, ritenendo prevalenti i dati registrati dalla scatola nera rispetto alle dichiarazioni del teste perché:

  1. i dati estratti dalla scatola nera, nel caso di specie, hanno “un accettabile gra­do di attendibilità nel misurare spazi e tempi di percorrenza” ed il corretto funzionamento non è stato smentito, non avendo l’attore dimostrato il malfunzionamento o la manomissione del dispositivo;
  2. nonostante ci fosse un testimone che confermava l’accadimento, le dichiarazioni rese sono rimaste prive di riscontro, pertanto il giudicante non ha ritenuto l’escussione del teste sufficiente a confermare la dinamica del sinistro rappresentata dall’attore.