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Sarà capitato, se non direttamente, almeno di vedere al casello autostradale, auto in retromarcia per cambiare corsia perché per errore hanno imboccato la corsia sbagliata.
Capita infatti, per distrazione o altri motivi, di ritrovarsi nella corsia dedicata al pagamento con carta, convinti di averla con sé e di accorgersi solo al momento del pagamento di non averla, o anche di trovarsi sulla corsia in cui si può pagare anche in contanti ma di non averli a disposizione per sbadataggine o dimenticanza. In questi casi le modifiche apportate al Codice della Strada nel 2012 ed operative dalla fine del 2016 ( per ora in Liguria ed in Piemonte) prevedono una sanzione: multa di Euro 85,00 e taglio di 2 punti dalla patente di guida.
Più salata la multa per chi invece non paga volontariamente trovando escamotage per risparmiare sul pedaggio: si pensi a coloro che si accodano ad un veicolo munito di Telepass e, se scoperti, vengono sanzionati con una multa di Euro 422,00 ma non perdono alcun punto sulla patente, e questo appare davvero singolare se si paragona questo comportamento, palesemente truffaldino, al mero errore in assoluta buona fede di chi abbia imboccato la corsia errata, caso in cui viene già applicata, in alcune parti d’ Italia, come anticipato sopra, anche la sanzione accessoria della decurtazione dei punti dalla patente.
Non si comprende come mai sia stata prevista una sanzione del genere per un errore comunissimo commesso in assoluta buona fede ed in cui chiunque può incorrere. Eppure è la stessa situazione di disagio in cui gli automobilisti si vengono a trovare in caso di malfunzionamento della sbarra per problemi di natura tecnica del tutto indipendenti dagli utenti. In questo caso però il gestore non viene sanzionato per il disservizio. Questa disparità di trattamento di due casi del tutto analoghi nelle conseguenze, desta il fondato sospetto che si tratti di una normativa ad hoc per mettere ancor una volta le mani nelle tasche degli utenti.
