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Liquidazione del danno:
cosa copre l’INAIL?

Con l’introduzione del D.L.vo 38/00, la liquidazione del danno da parte dell’INAIL ha subito modifiche significative, ma continua a non coprire l’intero spettro dei danni subiti dall’infortunato. In particolare, l’INAIL indennizza solo il danno biologico, lasciando fuori altre voci di danno, come quello morale e l’inabilità temporanea.

È qui che entra in gioco la responsabilità civile del datore di lavoro. Se l'infortunio è causato da una violazione delle norme di sicurezza, il datore di lavoro può essere ritenuto penalmente responsabile. In questi casi, il lavoratore ha il diritto di richiedere il risarcimento per il danno differenziale, ovvero la differenza tra l’indennizzo INAIL e quanto sarebbe dovuto secondo le normali tabelle di liquidazione del danno biologico.

Il danno differenziale: un processo complesso ma necessario

Il danno differenziale rappresenta la differenza tra quanto corrisposto dall’INAIL e il risarcimento completo dovuto al lavoratore. Questo risarcimento tiene conto delle lesioni non solo fisiche, ma anche esistenziali e morali, come chiarito dalla Corte di Cassazione nella sentenza n. 18469 del 2012. Tuttavia, ottenere questo risarcimento non è semplice: il lavoratore deve dimostrare l'esistenza del rapporto di lavoro, il nesso causale tra il danno subito e la mancata osservanza delle norme di sicurezza, e quantificare l’entità del danno.

Questa procedura è complessa e costosa, richiedendo spesso l’avvio di un procedimento penale e successivamente civile, cosa che scoraggia molti lavoratori che si accontentano dell’indennizzo dell’INAIL.