Se il comportamento dell’automobilista appare imperito l’UPCM può disporre la revisione della patente
In caso di incidente, infatti, se si ravvisi che la condotta di guida del conducente che ha provocato il sinistro sia tale da costituire pericolo per la circolazione, è possibile che il conducente subisca la revisione della patente di guida.
Un esempio di condotta pericolosa al volante è il caso oggetto della sentenza del TAR dell’Emilia Romagna numero 327/2017:
IL CASO: un automobilista percorreva una strada a senso unico ed a due corsie,svoltava improvvisamente e tagliava la strada ad un motociclista che percorre la corsia parallela.
LA DECISIONE:
il TAR dell’Emilia Romagna, sez. di Parma, ha affermato che il caso rientra nel campo di applicazione del potere discrezionale dell’UPCM che, quando si trovi di fronte ad un caso in cui si possa dubitare della persistenza in capo al titolare della patente di guida dei necessari requisiti fisici, psichici e tecnici, può emanare un PROVVEDIMENTO DI REVISIONE DELLA PATENTE DI GUIDA.
Il provvedimento non rappresenta una sanzione, bensì un atto amministrativo non sanzionatorio, di natura puramente cautelare, a garanzia della sicurezza del traffico stradale.
Ad evitare il provvedimento di revisione non è sufficiente che il conducente dimostri di aver azionato correttamente l’indicatore di direzione: per poter ritenere che l’automobilista abbia agito correttamente non basta la freccia, infatti quando si intende svoltare, non ci si può limitarsi ad accendere l’indicatore di direzione ma BISOGNA VERIFICARE IN CONCRETO CHE LA SITUAZIONE DEL TRAFFICO CONSENTA LA MANOVRA.
Se la svolta non appare opportuna, bisogna desistere, altrimenti la condotta di guida dell’automobilista errata per mancata conoscenza delle norme sulla circolazione stradale ma anche come comportamento imperito.
