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Incidente provocato da guida con cellulare: intentata causa contro Apple

Incidente provocato da guida con cellulare: intentata causa contro Apple

La disattenzione del conducente, insieme all’alta velocità, è una delle maggiori cause di incidente stradale.

Generalmente la distrazione è causata da guida con cellulare e che spesso provoca sinistri la cui responsabilità è addebitata alla negligente condotta di guida dell’automobilista.

Si è ipotizzata una responsabilità del costruttore della vettura per aver indotto la disattenzione del guidatore, ad esempio perché la vettura è dotata di sistemi che possono essere usati dal conducente durante la guida e che comportano carenza di attenzione, o dal costruttore di un telefono cellulare, ad esempio perché il dispositivo, dispone di una tecnologia che consentirebbe di disattivarlo, riconoscendo il moto della vettura, che però non viene applicato per motivi di marketing: i sistemi preventivi di sicurezza renderebbero meno allettante il prodotto agli occhi dei consumatori.

Ma è davvero configurabile una responsabilità dei produttori di cellulare nei sinistri provocati dalla disattenzione dovuta all’uso del dispositivo durante la guida?

Sulla questione ci può considerare l’interessante caso statunitense Modisette contro Apple in discussione avanti la Corte del Texas: la famiglia Modisette ha avviato un procedimento legale contro la Apple dopo che ha perso la figlia di cinque anni in un incidente stradale verificatosi nel dicembre 2014: un ventenne alla guida della propria vettura tamponava violentemente la vettura su cui viaggiava la famiglia e, sul sedile posteriore, anche la figlioletta. Il responsabile del sinistro dichiarava agli agenti intervenuti che stava utilizzando il cellulare. La famiglia della piccola, pertanto, intentava la causa contro la Apple (produttrice del telefono) per non aver implementato una modalità “sicura” che impedisca l’utilizzo di applicazioni durante la guida di un’auto, “trascurando ostinatamente e consapevolmente i diritti e l’incolumità degli altri al fine di trarre profitto“.

La difesa dei Modisette pone alla Corte il seguente quesito: può un costruttore di un telefono cellulare commercializzarlo anche quando è a conoscenza, per la normale esperienza, che verrà usato con molta frequenza dal conducente di una vettura, creando un rischio elevato alla circolazione della strada e dispone già di una tecnologia che permetterebbe la disattivazione automatica del telefono quando rileva il moto della vettura?

La discussione è incentrata sulla prevedibilità dell’uso scorretto del cellulare e della pericolosità di quest’ultimo che fin ora era stata presa in considerazione esclusivamente per il danno/pericolo da esposizione alle onde elettromagnetiche emesse/ricevute.

Si conosceranno gli sviluppi e l’esito del caso, in generale si può comunque considerare che, sebbene il costo sociale dei sinistri causati dalla distrazione del conducente di una vettura sia elevatissimo, cionondimeno appare complicato sostenere fondatamente che il produttore di un telefono cellulare sia obbligato a fare in modo che si disattivi automaticamente quando una vettura sia in movimento, imputandogli una omissione colpevole per violazione delle norme sulla sicurezza.

Nella maggior parte dei sinistri stradali, comunque, la componente umana è concausa predominante e la distrazione del conducente è presente in elevata percentuale, la normativa consente espressamente l’utilizzo del cellulare alla guida soltanto a patto che tale utilizzo venga effettuato in modo tale che entrambe le mani del conducente restino libere.

In assenza di disposizioni di legge, occorrerà stabilire se possa individuarsi un obbligo del fabbricante del cellulare di disattivarlo con veicolo in movimento ove non utilizzi i sistemi della vettura e chi sia il soggetto che può meglio intervenire.

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