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EQUIPE MEDICA E RESPONSABILITA’ SE A SBAGLIARE E’ LO SPECIALISTA, E’ RESPONSABILE ANCHE IL CHIRURGO-CAPO

equipe

Il chirurgo a capo dell’équipe medica, accanto al  dovere di controllo del conteggio dello strumentario operato dal collaboratore, ha anche  l’obbligo di diligenza nel controllare il campo operatorio, al fine di  prevenire la derelizione in esso di cose facenti parti di quello strumentario.

La diligenza esigibile nell’esecuzione di tali compiti da parte del  chirurgo capo va valutata alla luce delle particolari condizioni operative.

Con la recente sentenza  n. 34503/2016, la Corte di Cassazione ha confermato le condanne per lesioni personali gravi, in capo al chirurgo capo-équipe ed al suo aiuto operatore, per aver lasciato una garza laparotomica nell’addome di una paziente, causandole l’indebolimento permanente dell’addome.

La Suprema Corte ha ritenuto sussistente la responsabilità in capo al chirurgo capo-équipe ed alla ferrista, nonostante risultasse pacifico che, durante l’operazione, la ferrista avesse commesso un errore nel conteggio delle garze e che il capo-équipe avesse correttamente eseguito i controlli formali a lui richiesti.

La decisione è scaturita dalle seguenti considerazioni: in capo al chirurgo esiste un dovere di diligenza nell’utilizzo della garze laparotomiche che non è escluso dalla attribuzione ad un componente specifico dell’équipe operatoria del compito di conteggio delle garze preliminare, concomitante e successivo all’intervento operatorio.

L’errore nel conteggio delle garze commesso dalla ferrista, infatti, non ha alcuna incidenza sull’evento lesivo, in quanto i medici hanno violato la regola cautelare che richiede di procedere alla asportazione delle pezze laparotomiche utilizzate, tenendo conto delle garze usate e verificando, con attenzione, il campo operatorio, prima di procedere alla chiusura.

Il capo dell’équipe medica, infatti, in quanto titolare di una posizione di garanzia nei confronti del paziente, deve non solo dirigere e coordinare l’attività svolta dagli altri medici, anche se specialisti in altre discipline, ma anche controllare la correttezza delle loro attività e, se necessario,  porre rimedio agli errori altrui, che siano evidenti e non settoriali o comunque rientranti nella sua sfera di conoscenza e come tali siano emendabili con l’ausilio delle comuni conoscenze scientifiche del professionista. Un tale dovere si aggiunge a quelli gravanti sugli ulteriori componenti dell’equipe e a quello di controllo “formale” che il capo-équipe è tenuto a svolgere.

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